Come scrivere un CV professionale?
Nozioni generali: cos’è un CV
Il Curriculum, accademicamente detto Curriculum Vitae, in origine veniva chiamato Curriculum Vitae et Studiorum. È il documento con cui una persona elenca i propri dati personali quali nome e cognome, descrive il proprio corso di studi ed eventuali attestati o specializzazioni, ed esperienze lavorative.
Chiunque si trovi nella condizione di ricercare un lavoro, ovvero deve documentare il proprio livello di conoscenza ed esperienza lavorativa per un miglioramento professionale, deve redigere questo documento e presentarlo all’azienda interessata o al proprio datore di lavoro. È chiamato brevemente, nel linguaggio comune, CV. Al fine di fornire un’informazione più completa può anche contenere la foto dell’interessato.
Composizione del Curriculum
Per scrivere un cv efficace bisogna seguire un ordine ben preciso con cui devono essere fornite le informazioni personali. Al primo posto bisogna inserire il proprio nome e cognome, la data ed il luogo di nascita, l’indirizzo di residenza e l’eventuale domicilio. Un recapito telefonico fisso o mobile, oppure entrambi, eventuali esperienze lavorative, la conoscenza di eventuali lingue straniere ed il livello di conoscenza delle stesse. Deve anche contenere, se possedute, eventuali conoscenze informatiche e l’autorizzazione al consenso del trattamento dei propri dati personali in base alla normativa vigente.
Informazioni facoltative
È importante sapere che più informazioni vengono espresse nel curriculum, maggiore è la conoscenza che viene data di se stessi, delle proprie capacità e del proprio livello culturale superiore è la possibilità di raggiungere l’obiettivo del proprio inserimento nell’ambito del lavoro ovvero dell’avanzamento professionale. Quindi nel caso in cui chi redige il proprio curriculum sia in possesso di eventuali attestati di partecipazione a corsi formativi, master o abbia ottenuto delle specializzazioni lavorative o formative, è opportuno che vengano inseriti nel documento anche questi dati aggiuntivi.
Scopo del curriculum
Lo scopo del curriculum oltre a fornire i propri dati generali e la propria formazione culturale e, quando esiste, quella professionale, è soprattutto quello di convincere chi lo legge dei motivi perché dovrebbe assumere una persona al posto di un’altra. Insomma è una vera campagna pubblicitaria di se stessi. Uno spot, un documentario dove in poche pagine deve scorrere fluente ed entusiasmante tutta la nostra vita, anche se nella realtà a volte proprio entusiasmante non sia stata.
Il CV standard e quello professionale
Il curriculum vitae standard, quello europeo per capirci, si compone di appositi spazi con apposite domande già inserite, uguali per tutti, alle quali rispondere senza starci poi tanto a pensare. La conoscenza delle lingue, per esempio, o si ha oppure niente.Lo stesso dicasi per eventuali attestati e lavori svolti in precedenza.
Il curriculum professionale è un’altra cosa. È li che bisogna inventarsi esperti di strategia pubblicitaria, è li che bisogna svolgere un lavoro sopraffino di marketing su se stessi. Si devono evidenziare tutti i punti di forza del nostro carattere, della nostra preparazione professionale e della nostra cultura.
Certo non bisogna esagerare con l’elenco delle proprie esperienza e della nostra formazione, se questa in realtà non sono così ampie e nemmeno se, tutto sommato, si sta dicendo la verità. Le persone umili sono quelle che non vantano se stessi ma lo dimostrano con i fatti nella vita quotidiana ed anche in quel caso non si fregiano di nulla, lasciano che siano gli altri a complimentarsi. Al massimo fanno un cenno per annuire e ringraziare.
Come scrivere un cv efficace
Una volta stilato il proprio curriculum, avendo avuto cura di inserire tutte le notizie utili a farci identificare, soprattutto per le nostre qualità ed esperienze, questo va letto e riletto più volte. A costo di impararlo a memoria. Solo una rilettura attenta permette di accorgersi di un errore di punteggiatura, di un refuso sfuggito nonostante la rilettura, di un periodo che, rileggendolo, non suona tanto bene seppur grammaticalmente corretto.
Bisogna immaginare di essere il destinatario del documento, leggere il curriculum e dire dentro se stessi: però, io questo qua lo voglio assumere; oppure tutto il contrario: ma come si fa ad assumere uno che scrive così? Questa attenta analisi farà scoprire anche errori grossolani, oppure periodi piuttosto confusi.
Con tanta pazienza si correggono gli errori, si valuta la fluidità del testo ed eventualmente si tagliano parti e si riscrivono, si modificano periodi e tempi, insomma si fa un restauro continuo fin quando non lo si ritiene perfetto, fin quando non si ha l’assoluta certezza che la persona con quel curriculum DEVE essere assunta, è indispensabile.
La lettera di presentazione
Un accessorio indispensabile che deve accompagnare un buon curriculum professionale, è la lettera di presentazione. Purtroppo questo utilissimo strumento è poco utilizzato da noi in Italia.
Pochi sanno che gli addetti alla lettura del curriculum, se sono persone serie e preparate, leggono il documento in una manciata di secondi. Questo non perché evitano di soffermarsi sui particolari oppure scartano a priori un candidato ancor prima di averne dato la giusta valutazione. Assolutamente no. Sin dalle prime battute queste persone hanno acquisito la capacità di individuare subito i punti forza di un candidato e le sue negligenze.
Certo l’errore umane ci sta sempre, ma difficilmente chi analizza i curriculum per professione sbaglia nella valutazione. Ecco che entra in gioco la lettera di presentazione. Un documento in cui i candidato espone le cose principali di se, ( che poi si ripetono nel curriculum) in maniera più discorsiva ed al tempo stesso leggermente vaga. Deve stimolare a leggere attentamente il curriculum professionale.
Regole principali
Anche la lettera di presentazione, come il curriculum, deve seguire un percorso ben preciso. Innanzitutto deve assolutamente essere intestata: Egregio Dr Rossi, responsabile ecc ecc. Chi la legge deve percepire che sia stata scritta esclusivamente per lui.
La lettera di presentazione deve contenere un accenno alle proprie qualità ed alla propria formazione ed istruzione ma soprattutto deve spiegare le ragioni per cui l’azienda dovrebbe prendere il candidato ed al tempo stesso esternare il desiderio di prendere parte al progetto di cui si occupa l’azienda perché totalmente condiviso. Mostrarsi quindi, ancor prima di farne parte, in perfetta sintonia con la filosofia aziendale ed i progetti in atto della stessa.
Diciamo, senza girare intorno a cercare le parole, che bisogna essere un pò ruffiani. Garbati, cortesi ma ruffiani. Se proprio non riuscite ad esserlo, nemmeno un pochino, allora fate un salto indietro nel tempo, con la memoria immaginatevi alla corte di Francia e ricordate le parole di Enrico IV: Parigi val bene una messa.