Social recruiting
La metodologia di selezione del personale da parte dei recruiter avviene in diverso modo utilizzando strumentazioni differenti, soprattutto digitali (si parla, in tal senso, di Digital Recruiting). Ai procedimenti definibili come “classici” si aggiungono delle vere e proprie strategie di selezione per così dire innovative, la cui novità consiste nell’interattività della ricerca e nella versatilità degli strumenti adoperati. Il social recruiting, letteralmente “reclutamento sociale”, consiste nella ricerca, nell’analisi e nella valutazione dei candidati attraverso l’uso dei social network.
Social recruiting: come cambia la selezione del personale nell’era dei social network
A differenziare il social recruiting dalle altre metodologie è l’interazione che si instaura fra il recruiter e i potenziali candidati. La selezione coinvolge quindi entrambe le parti, ciascuna delle quali assume un ruolo specifico volto al raggiungimento di un solo obiettivo: assumere i migliori profili professionali per incrementare qualitativamente l’attività dell’azienda.
Come integrare le strategie social media nelle strategie di recruiting
Il social recruiting dovrebbe rappresentare soltanto uno dei tanti step eseguiti dai recruiter nella selezione del personale. Chi è predisposto al reclutamento di figure professionali a favore di un’azienda deve poter accedere ad una serie di metodologie che non si esauriscono in un’unica tattica.
La strategia migliore sarebbe quella di impostare la scelta dei candidati su vari livelli, in maniera tale da ottenere più risorse possibili che saranno poi scremate durante le varie fasi di selezione (pubblicazione annunci, analisi di banche dati, social netowrk, utilizzo di piattaforme pubblicitarie dedicate, utilizzo di software di recruiting dedicati, eccetera). Ciò in quanto non tutti i candidati optano per i social e per le piattaforme di “cerco lavoro”.
Attualmente c’è chi si propone mediante blog, interagendo su alcuni social poco famosi per il popolo del web, ma anche vendendo video corsi ed e-book o partecipando attivamente su alcune piattaforme (mediante risposte, redazioni di articoli professionali, ecc…).
Si tratta di una fetta di utenti alla ricerca di spazi che rappresentano delle vere e proprie nicchie per i recruiter. All’interno di queste nicchie si possono trovare informazioni preziose, difficili da reperire altrove, oltre alla possibilità di constatare la preparazione professionale del possibile candidato.
Il recruiter ha il dovere di integrare le strategie di recruiting annettendo l’opzione dei social network, e lo fa scegliendo le piattaforme migliori, quelle in grado di attirare figure interessanti. Il tempo da dedicare rappresenterà un investimento, a cui si dovrebbe aggiungere un’adeguata preparazione nell’ambito digitale per poter procedere alla selezione del personale in maniera efficace e con l’ottimizzazione delle risorse.
Strumenti di lavoro di un digital recruiter contemporaneo
Il social recruiting non si esaurisce solo con la ricerca e la selezione dei candidati. Il social recruiting rappresenta una vera e propria attività poliedrica che si estrinseca in diverse tecniche messe in atto dal recruiter.
Costui lavora su due fronti, l’uno attivo e l’altro passivo. Sul fronte attivo cercherà risorse consultando social network. Su quello passivo il recruiter utilizzerà tattiche tali da attirare il candidato migliore.
Un’azienda alla ricerca di una figura professionale può proporre offerte di lavoro in diverso modo, utilizzando le stesse piattaforme frequentate dai candidati e migliorando la visibilità del proprio profilo social con informazioni accattivanti. Ma se i social rappresentano un canale preferenziale e per il recruiter, e per il candidato, la strategia migliore per selezionare il personale sarà quella di creare una brand identity forte.
Chi possiede gli skills necessari è alla ricerca di aziende serie e competenti, in grado di fornire opportunità di crescita professionale. Chi è invece alle prime esperienze è orientato alla ricerca di imprese che danno occasione di intraprendere i primi passi verso l’acquisizione delle competenze.
A seconda delle esigenze aziendali il recruiter punterà sulla prima o sulla seconda tattica, ma per farlo dovrà impostare la propria ricerca secondo dei criteri specifici, in grado di fornire un messaggio chiaro a chi cerca lavoro.
Oltre al reclutamento, il social recruiting impone l’interconnettività fra recruiter e candidato, i quali interagiscono fra loro alla stregua di un colloquio, l’uno (il recruiter) per accertare l’idoneità del candidato, l’altro per poter dimostrare le proprie capacità.
Negli ultimi tempi i social rappresentano un modo per accorciare le distanze e velocizzare i tempi, ad esempio attraverso l’uso delle chat e delle videochiamate che permettono di colloquiare a distanza, oppure creando delle video conferenze in grado di coinvolgere il maggior numero di utenti. Attualmente molti briefing si svolgono proprio attraverso la diretta streaming che può avvenire su internet ed attraverso l’utilizzo di un qualsiasi device, compreso uno smartphone.
Social recruiting: i vantaggi
L’ottimizzazione della ricerca di personale è solo uno dei differenti benefits che si possono trarre dal social recruiting. Seguono quindi l’efficienza della selezione, ma anche la possibilità di impostare una strategia di lungo periodo in grado di fornire soluzioni adeguate alle esigenze dell’azienda.
Prezioso vantaggio è dato dalla possibilità di attingere a diverse fonti rappresentate da social, blog, piattaforme, siti internet. L’opportunità di consultare molteplici canali, alle volte anche diversi fra loro, consente di scovare quella risorsa preziosa che difficilmente sarebbe reperibile altrimenti.
Il quarto vantaggio si traduce in termini di risparmio, sia economico che temporale. Se internet ha abbattuto le frontiere, il social recruiting ha agevolato l’incontro di domanda e di offerta per diversi aspetti: chi è alla ricerca di opportunità ha modo di conoscere e di farsi conoscere nei diversi canali. Chi cerca personale può procedere ad un’accurata selezione grazie all’elevata concorrenza rappresentata dalle risorse umane.
Infine, l’ultimo vantaggio è l’interazione fra recruiter e candidato che si trovano nella medesima posizione rispetto a quello che è l’obiettivo iniziale (selezionare il personale). Non ci sono gerarchie ed il livello è quasi uguale, quindi ciascuno può ottenere le informazioni che desidera in maniera trasparente, imparziale e, soprattutto, integra.
Social recruiting: gli svantaggi
Occorre attivarsi per essere cercati dagli stessi candidati, per diventare un punto di riferimento dei futuri professionisti. La versatilità del social recruiting impone preparazione, pazienza, dedizione e costanza, ma soprattutto obiettività, empatia e un forte intuito: è proprio quest’ultimo aspetto quello più trascurato. Le risorse spesso si nascondono ed è necessario avere una buona dose di scaltrezza per assicurarsi il miglior candidato.